Equilibrium
Year – 2014
Location – Morocco: Erg Chebbi
Story
Racconto
Qualche fotografo, poco attento o poco sensibile, sostiene che il deserto è un luogo fotograficamente monotono e banale. Per me il deserto è stato, da un punto di vista del percorso spirituale, il luogo più importante della vita e da un punto di vista fotografico un luogo tutt’altro che monotono.
Il deserto apparentemente muta le sue sembianze ogni qual volta cambia la luce. Per tale motivo il colore delle dune non è mai uguale e spesso basta persino una nuvola di passaggio per fare avere colori diversi a due dune che si trovano l’una accanto all’altra. Anche il vento ovviamente contribuisce, sebbene in modo più lento, al cambiamento di questo paesaggio così mutevole.
Feci ogni fotografia in una linea d’aria di non troppi chilometri eppure in ogni fotografia sembra di vedere un deserto diverso.
Attraversai la parte dell’Erg Chebbi che va dal Marocco all’Algeria in solitaria, andando a piedi. Si tratta di una parte del più vasto Sahara, nella quale le dune in alcuni casi diventano “montagne” di sabbia difficili da scalare.
Ad oggi questa zona è divenuta molto battuta dai turisti sia con grossi fuoristrada che con tour a dorso di cammello. Inoltre mi è stato riferito che la zona si è riempita di alberghi e accampamenti di lusso tra le dune. Per mia fortuna nel 2014 l’Erg Chebbi, così come molti altri luoghi che avevo visitato prima, non era ancora stato turistificato in modo massiccio. Inoltre l’attentato di Marrakesch del 2011 e la sbandierata guerra al terrorismo continuava a scoraggiare la maggior parte dei turisti occidentali a visitare i paesi musulmani. Tutto questo per me si rivelò eccezionale, incontrai berberi straordinari e ospitali e di fatto mi ritrovai ad avere tutta quella parte di deserto per me. Durante il tragitto incrociai solo pochi locali e un paio di piccoli accampamenti vuoti. In poche parole ebbi la possibilità di fare una vera e propria esperienza mistica tra le dune.